Dunque avrai capito che il problema dello story-telling standard sui rapporti uomo-donna è che semplicemente non rispecchia la realtà.
Ce lo propinano fin da piccoli raccontandoci che l’uomo avrebbe una voglia inverosimile di accoppiarsi con qualunque cosa si muova e che la donna invece, algida e angelicata, andrebbe convinta con particolari tecniche.
Convinta a fare la cosa che più le piace al mondo.
E’ normale che partendo da questi presupposti interagire fra i due sessi diventa davvero difficile.
Uomo e donna invece di avere un terreno comune si ritrovano in un campo minato.
Invece di divertirsi a sperimentare e godere della vita insieme si ritrovano sbattuti in un’interminabile partita a scacchi in cui bisogna calcolare ogni mossa.
Ma non diventa difficile solo interagire: diventa complicato anche sviluppare quel senso di intimità e autenticità di cui l’essere umano ha disperatamente bisogno.
Ciò perché se le interazioni sono macchinose e calcolate il risultato è qualcosa di morto, di spento, di insoddisfacente.
Se al contrario uomo e donna sanno di volere entrambi le stesse cose, e non lo nascondono, si ricordano finalmente di appartenere alla stessa specie e possono dedicarsi a conoscersi, esplorarsi e godersi a vicenda.
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