Comincerò con una metafora: se arrivi a capire di cosa sto parlando sei un genio.
Immagina di essere a Ciambellandia, in questo paese esistono solo le ciambelle, non esistono le torte.
Le torte sono finite molto tempo fa, non si sa come, non si sa perché, anche se il desiderio di torte rimane sempre forte nella gente.
Non c’è niente di male a desiderare una torta a Ciambellandia, è una cosa perfettamente naturale, ma la cultura di Ciambellandia costringe i cittadini a nascondere il più possibile il proprio desiderio per le torte per mantenere l’ordine prestabilito.
Molte istituzioni a Ciambellandia si sono battute per secoli contro le torte, considerate la radice di ogni male. Se una persona poi, particolarmente una donna, fosse stata scoperta a mangiare torte: eresia, rogo, vendetta…
Se sei un uomo a Ciambellandia invece te la passi leggermente meglio:
ti è permesso esprimere il desiderio per le torte con discrezione. Certo non puoi andare in giro con una torta e farti vedere mentre la mangi, ma far capire di mangiare torte ogni tanto, se sei un uomo, è considerato più socialmente accettabile.
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